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mercoledì 8 aprile 2020

1988 - 2020: TRENTADUE ANNI PER IL FUMETTO (E NON SOLO) - PRIMA PARTE: GLI ANNI DI "COLLEZIONARE"

di Francesco Manetti

Trentadue anni fa, venti anni dopo il maggio del 1968, cominciai la mia lunga avventura nell'editoria del fumetto, amatoriale e professionale, un'avventura che, tra alti e (soprattutto!) bassi, non è mai finita... Qui vi racconto gli anni di "Collezionare", che alla fine della vita editoriale della rivista si erano incrociati con altre esperienze: ne parlerò nei prossimi post (magari fra qualche anno).


1) "Collezionare"

Sono nato nel 1965 a Firenze, e sono stato cultore e raccoglitore di "carte povere" fin dal 1971, ovvero dalla Prima Elementare! Ho ricordi netti delle mie prime collezioni: Topolino, Alan Ford, L'Uomo Ragno... In casa mia, dove tutti gli uomini erano sfegatati tifosi calcistici, si sono sempre chiesti come mai questo ragazzo un po' strano non si interessasse al pallone, ma a quei libriccini colorati. Però non si ricordavano che nella mia famiglia UN ALTRO UOMO se n'era sempre infischiato del calcio: mio nonno materno, quel Roberto Piccini di cui parlo in altri post qui su "Ultimo Istante". Lui è stato il mio principale maestro di vita, più del mio stesso babbo buonamina... Fin da quando andavo alle Medie ho provato a scrivere: poesie, racconti, robaccia immonda che non ho mai fatto leggere a nessuno. Ma questo viziaccio mi è rimasto dentro e mi si è risvegliato quando, negli anni '80 ho cominciato a seguire, pieno di positiva invidia, il mondo delle riviste d'autore - zeppe di articoli sul fumetto - e delle fanzine, tra cui "Funnies" della Glittering Images, quella che ho sempre ammirato di più. "Funnies" veniva redatta a Firenze, come "Exploit Comics", e lo staff delle due prestigiose riviste era in parte intercambiabile. Ammiravo quelle persone - persone che negli anni sarebbero diventate prima conoscenti e poi colleghi e amici carissimi. Cominciai a tempestare di lettere la Comic Art, la Bonelli, etc. E quasi sempre me le pubblicavano, dandomi soddisfazioni difficili oggi da spiegare. Ma per anni non mi riuscì, in gran parte per colpa della mia timidezza nel farmi avanti, di entrare "nel giro".

Io alla Città della Domenica, intorno al 1972

La svolta avvenne alla fine del 1987 quando mi accorsi (in ritardo, come al solito!) che una certa fanzine, dallo smilzo bollettino gratuito che era all'inizio, quando la signora Giuliana del Rifugio del Fumetto di Campi Bisenzio la infilava nel sacchetto degli albi acquistati, si stava trasformando in qualcos'altro... Attirò la mia attenzione soprattutto quello Speciale Alan Ford così ricco di informazioni e spunti, non solo collezionistici, su uno dei miei fumetti preferiti di sempre. Si capiva però che dietro quel volume non c'erano altezzosi professionisti, ma semplici ragazzi, appassionati come me. Vinsi dunque la vergogna, scrissi a mano una lunga lettera (non avendo all'epoca nemmeno una semplice macchina per scrivere), e la indirizzai al Club del Collezionista che editava... "Collezionare"! Facevo un lungo elenco delle mie collezioni, doverosamente commentate, e chiedevo se per caso "Collezionare" non cercasse collaboratori. Mi rispose uno dei maggiori responsabili, Alessandro Monti, e mi diede una risposta affermativa, anche perché il capo della banda, Moreno Burattini, in quel momento stava facendo il servizio militare nei Carabinieri e dunque non poteva per altri mesi occuparsi di tante cose estranee all'Arma.


Alessandro Monti (con due paia di occhiali!), il compianto Enrico Cecchi (scomparso negli anni '90) e (di spalle) Simone Biagiotti, nella prima sede del Club del Collezionista a Campi Bisenzio, 1986. Da notare lo stile e la scelta dell'arredo, che pareva voler ricalcare il Negozio di Fiori del Gruppo TNT! Parte di questo eterogeneo mobilio incredibilmente esiste ancora, nel retrobottega della fumetteria Mondi Paralleli fondata a Prato nel 1995 da Moreno Burattini, Saverio Ceri e Francesco Manetti e oggi gestita da Roberto Mannelli! 

Gli altri "maggiorenti" del gruppo erano tra la fine del 1987 e gli inizi del 1988 Enrico Cecchi e Simone Biagiotti. Il primo era all'epoca, insieme a Monti, il principale collaboratore di Burattini, e con il bravo Moreno aveva redatto lo Speciale Alan Ford, primo grande successo editoriale del Club; purtroppo una crudele malattia lo fece prima sparire per lungo tempo dalla circolazione e poi ce lo portò via, giovanissimo, alla metà degli anni '90. Nulla mi toglierà mai dalla mente che una fatale piena del Bisenzio, la quale allagò molti scantinati e piani interrati campigiani, tra i quali quello dove il povero Cecchi conservava la sua collezione di fumetti in uno stato perfetto, abbia accelerato la sua partenza per le Praterie Celesti... Biagiotti ha sempre scritto poco di fumetto (si occupava soprattutto di francobolli), ma siamo sempre rimasti in contatto, anche quando, negli anni '90, con l'avvento di "Dime Press", il Club cambiò sede e ci fu da aprire i portafogli per pagare un affitto. C'era poi il Biagioli, un po' l'anima critica della ghenga, che si attivava soprattutto durante le mostre del fumetto. E poi ancora Leonardo Borgioli, grandissimo esperto Marvel, che scrisse tutto da solo (e ne disegnò perfino la copertina!) lo Speciale Iron Man. Agli inizi defilato, c'era poi Saverio Ceri, che avrebbe moltiplicato a livello esponenziale - come il sottoscritto - il suo impegno redazionale e giornalistico, fino a diventare uno dei Quattro dell'Ave Maria a Fumetti, quelli che per tutti gli anni Novanta avrebbero messo le mani dappertutto, fondando (e affondando) riviste, aprendo (e chiudendo) negozi, scrivendo migliaia di pagine di critica e di sceneggiatura, dannandosi l'anima per sempre.

Qui apparve il mio primo articolo in assoluto: era il maggio del 1988


I miei primi "pezzi" apparvero dunque su "Collezionare", e precisamente sul n. 12 del maggio 1988; la copertina era un inedito di Luca Boschi, uno degli amici di sempre del Club. Conservo ancora l'originale di questa cover, frutto della spartizione che venne messa in atto sui "tesori" del Club del Collezionista al momento dello scioglimento fra i membri superstiti - intorno al 1995. Su quel n. 12 apparve una mia intervista a Gallieno Ferri (realizzata quello stesso anno alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna) e un mio articolo su "Diva", la rivista erotica della Glittering Images di Firenze: mi recai in redazione e ottenni da Stefano Piselli la fotocopia di un inedito di Saudelli, che pubblicammo in anteprima.
Ma andiamo con ordine.


1.1) Il Club del Collezionista

Tanto tempo fa, in quella che oggi ci sembra quasi una galassia lontana, lontana... prima del boom dei personal computer, prima dei DVD, prima dei CD-ROM, prima dell chiavette, prima dei cellulari, prima degli smartphone, prima di Internet, prima dei social, prima della caduta del Muro, prima dell'Undici Settembre, prima dell'Euro, prima del COVID-19... nell'estate del 1984, in un paese della provincia di Firenze, un gruppetto di ragazzini capitanati da Monti e Biagiotti, raccoglitori di “carte povere”, appassionati di fumetti, di libri, di francobolli, di conchiglie, di figurine, di adesivi et similia, fondò con Burattini il Club del Collezionista, sulle ceneri dell'effimero Club del Francobollo, varato nel giugno del 1983, sempre da Monti e Biagiotti. Come ogni rispettabile “circolo culturale”, anche quel nuovo Club era destinato a pubblicare il suo bravo bollettino. E infatti "Collezionare" apparve nel marzo del 1985, ciclostilato in 80 copie; a sua volta era nato dall'esile pubblicazione del Club del Francobollo, "Il giornale del filatelista" (che pare abbia avuto anche un supplemento, "Il magazzino filatelico"). Distribuito fra i non numerosi soci del Club, alle mostre (il Club ha sempre avuto – anche dopo morto! - un suo banco alle più importanti convention fumettistiche toscane) e in alcuni negozi di fumetti, "Collezionare" veniva stampato nei locali liberi della Parrocchia di San Martino in Campi Bisenzio: quella che poi diventerà una delle più note fanzine italiane nasce dunque all'ombra della croce, in un tessuto sociale che ricordava molto quello degli oratori degli anni '50.


Alle radici del Club del Collezionista, nella Club Story narrata da Alessandro Monti su "Collezionare" n. 8 (gennaio 1987) 



1.2) Primi passi

Le firme che appaiono sul n.1 di "Collezionare" sono soltanto due: Moreno Burattini e Simone Biagiotti. Il primo, che era il più “anziano” della banda, da sempre animato da una ferrea volontà del fare e dell'inventare, divenne da subito il punto di riferimento della pittoresca congrega: fu scelto proprio per questo dai giovani ex-filatelisti! E Burattini prese così tanto sul serio il lavoro nel mondo dei comic che non si allontanò più dall'editoria fumettistica: da quella piccola partenza è arrivato all'importante nomina di curatore della serie "Zagor" per la Sergio Bonelli Editore e fra i maggiori e più prolifici sceneggiatori di Via Buonarroti. Biagiotti, personaggio simpatico e socio volenteroso, era e rimane collezionista e lettore sfegatato di fumetti - oltre che valente artigiano (ambito parquet) e istruttore di numerosi sport (arti marziali).

La copertina "patchwork" di "Collezionare" n. 1, con i balloon di Burattini, 1985 


Due fogli ripiegati, otto smilze paginette: ecco il n. 1, con Mafalda e Garfield in copertina e balloon aggiunti a pennarello dal Burattini in persona. All'interno un redazionale sulla nascita del Club, un articolo sul collezionismo di fumetti e un pezzo dedicato alla filatelia.
Con il n. 2 dell'aprile 1985 le pagine passano a 12 e si comincia a mettere a fuoco l'obiettivo principale della rivista: il fumetto. Prove ne siano due brevi avventure di Battista il Collezionista, scritte e disegnate da Burattini (con lo pseudonimo di Buracchio), e un articolo su Martin Mystère. Alessandro Monti, che per anni è stato una firma onnipresente del fandom italiano e che oggi scrive trattati di storia e insegna nei licei da professore, entra in scena con il n. 3 del maggio/giugno 1985, allorquando la fanzine aumenta notevolmente la foliazione (28 pagine): ed è la prima volta che appare qualcosa di inedito, una caricatura del Monti eseguita da Francesco Bastianoni, autore che ritroveremo nel decennio successivo nello staff di "Nathan Never". I numeri si succedono rapidi (un bel saggio sul Piccolo Ranger con il n. 4 del settembre 1985; un ritratto di Guido Nolitta sul n. 5 dell'ottobre/novembre 1985; la storia dell'Essegesse sul n. 6, datato dicembre 1985) e poi, dopo una pausa di tre mesi, ecco il n. 7 (marzo 1986: piatto forte Gesebel di Magnus & Bunker), dove debutta Enrico Cecchi, il quarto dei soci fondatori... e, come abbiamo detto, il primo anche ad andarsene...


1.3) Morte e rinascita

Il Club del Collezionista e il suo organo di stampa sembrano defunti. Ma il n. 8 (con un approfondito servizio sulla Marvel in Italia) esce, seppur otto mesi dopo il n. 7, nel gennaio del 1987, con molte più pagine e con una veste grafica rinnovata. È in questo periodo che le riviste specializzate (come Fumo di China) cominciano a recensire – con commenti positivi – il lavoro dei ragazzi di "Collezionare" e Sergio Bonelli inizia a scrivere lettere lusinghiere. La consapevolezza di essere, se non al centro, almeno al confine dell'attenzione – insaporita con un pizzico di narcisismo – porta i redattori a stilare la prima Club Story (ne appariranno altre, in futuro, su "Dime Press", per esempio, e sul web, in particolar modo sul blog di Burattini, e infine qui). Il discorso sulla Marvel continua sul n. 9 del maggio 1987, con un occhio di riguardo al collezionismo.


Ai tempi dei primi successi di "Collezionare", 1986 o 1987, prima che il sottoscritto entrasse nel gruppo. In senso orario, a tavola: Francesco Bastianoni, il Biagioli, Simone Biagiotti, Dante Bastianoni, il compianto Enrico Cecchi (che prestò il volto a Battista il Collezionista) e Alessandro Monti. Foto di Moreno Burattini 


1.4) Anni speciali

Il n. 10 di "Collezionare" (settembre 1987) inaugura il nuovo corso della rivista con un logo di testata tutto nuovo realizzato graficamente da Dante Bastianoni (che già stava lavorando per "Martin Mystère") e con la prima delle copertine inedite (firmata da Cavezzali); all'interno un poderoso saggio su Magnus, che ancora oggi viene citato nelle bibliografie “raviolane”. Battista il Collezionista, il personaggio umoristico creato da Moreno Burattini, viene adesso disegnato professionalmente da Francesco Bastianoni. E inoltre, ecco Asimov, uno dei beniamini del gruppo (sul versante letteratura), in un servizio di Monti.
Il n. 10, settembre 1987: copertina inedita di Massimo Cavezzali


Alla fine del 1987 esce il primo speciale di Collezionare, un volume spillato di 100 pagine dedicato ad Alan Ford. Il successo è nazionale. Le richieste arrivano da tutta Italia e la redazione deve ristampare senza sosta. È il primo di una lunga serie di lavori monografici dedicati in Italia al Gruppo TNT: da qui in avanti chiunque voglia cimentarsi con quei personaggi di Max Bunker, deve fare i conti con il numero fuori serie scritto da Burattini, Cecchi e Monti. E la collaborazione fra gli amici del Club e la MBP sarebbe continuata per decenni, con libri, mostre e incontri, fino ai redazionali di Alan Ford Story della Mondadori, curati da Burattini (dal n. 1 al n. 100) e dal sottoscritto (dal n. 101 al n. 150) fra il 2009 e il 2012; inoltre, in ambito mondadorian-bunkeriano, non potrò mai scordare le altre collane a me affidate per i redazionali - Alan Ford TNT Edition (1a e 2a serie), Kriminal Omnibus e Satanik Omnibus, con un lavoro che andò avanti fino al 2016.


Il primo speciale di "Collezionare", dedicato ad Alan Ford (1987). Copertina inedita di Francesco Bastianoni

Con l'arrivo della copertina rigida (n. 11 – gennaio 1988) "Collezionare" migliora nuovamente la sua veste grafica: disegno inedito di Dante Bastianoni con intervista all'autore, articolo su Isaac Asimov e consigli sulla conservazione dei fumetti.

Una delle iniziative collaterali di "Collezionare". Il Catalogo Uno, settembre 1988, supplemento al n. 13 della fanzine. Venivano presentate tutte le uscite della rivista fino a quel momento, con anticipazioni sullo Speciale Carl Barks e addirittura sullo Speciale Zagor, inizialmente previsto per il marzo 1989 e poi slittato di quasi un anno per la vastità del lavoro. C'erano anche le recensioni che "Fumo di China" e "Comic Art" avevano fatto della fanzine. 

Volantino "pubblicitario" del Club del Collezionista e di "Collezionare". Grafica e testi nei balloon di Moreno Burattini. L'indirizzo del Club che vi appare è il primo, operativo dai primi anni '80 fino al trasferimento della sede a Prato, intorno al 1991. Il nuovo locale servì da prima redazione di "Dime Press". Il Club chiuse nel 1995, in concomitanza con l'apertura della fumetteria Mondi Paralleli, tuttora esistente. 

Grandi novità con il n. 12: la fanzine cessa di occuparsi di collezionismo in generale e si concentra esclusivamente sui fumetti e sulla letteratura di genere (fantascienza e horror, soprattutto). E, grazie a incursioni frequenti alle mostre di tutta Italia, cominciano ad arrivare le interviste agli autori: Gallieno Ferri, Luigi Bernardi, Luca Raffaelli, Luca Boschi, Paolo Ferriani...
Se lo Speciale Alan Ford fu il primo, grande successo editoriale del Club del Collezionista, il n. 13 fu il primo, grande successo delle serie regolare di Collezionare. Uscito nel dicembre 1988 con una splendida cover di Fusco, fu fin da subito considerato dai lettori un “minispecial” su Tex, celebrativo dei primi 40 anni del Ranger. E con un servizio di Burattini su Stephen King, un altro vate si aggiunge al pantheon letterario.


La copertina di "Collezionare" n. 13, con un inedito di Fusco, 1988. Il numero è da sempre stato considerato una sorta di "minispecial" su Tex. 

Con l'entusiasmo ancora fresco della monografia alanfordiana, i ragazzi di Campi pensarono ad altri due speciali.



La copertina di Collezionare Speciale Carl Barks, con un inedito di Luca Boschi, ispirato a una classica foto dell'Uomo dei Paperi scattata nel 1974. Club del Collezionista, 1988 (con una seconda tiratura dalla copertina rosa nei primi mesi del 1989). 

Quello su Carl Barks, fu da me scritto (battendolo interamente con la macchina per scrivere) nell'estate del 1988, e impaginato da Burattini e Monti. Non scherzo dicendo che fu un'impresa titanica per le forze organizzative (e per i portafogli: tutto veniva stampato grazie all'autotassazione!) di quel gruppo di baldi giovani. Ne uscì un volume in brossura di oltre 200 pagine, riccamente illustrato, pieno zeppo di curiosità sull'Uomo dei Paperi, con le più belle storie commentate e sviscerate, e con una cronologia completa di corredo, stilata basandosi su quella redatta per l'enciclopedia The Complete Carl Barks. La copertina inedita di Luca Boschi (grande fumettista e studioso del fumetto disneyano), che ancora oggi conservo appesa nel mio studio, contribuì a fare dello Speciale Barks un successo nazionale e internazionale (lo troviamo citato anche nelle bibliografie straniere). Lo Speciale uscì alla fine del 1988 e pochi mesi dopo - agli inizi del 1989 - fu necessaria una seconda tiratura (con copertina rosa) per accontentare le richieste dei soci del Club e degli abbonati a Collezionare. "Dime Web", pubblicando la Cronologia ragionata del fumetto di Barks, cercherà di colmare le lacune di quell'antico saggio, anche se ci vorranno secoli!

La copertina di Collezionare & Marvel Story Speciale X-Men, 1989 


L'altro speciale, del marzo 1989, dedicato agli X-Men, fu una coproduzione "Collezionare" (con le firme di Monti e Borgioli) e "Marvel Story", la fanzine supereroistica del gruppo che faceva capo a Lorenzo Altariva (oggi, e non da oggi, guru della saggistica su Diabolik).


Collezionare Presenta: Trading Post n. 1, ottobre 1989. Si trattava di un bollettino con annunci di compravendita e scambio di fumetti, riservato ai soci del Club del Collezionista. Nei numeri successivi fu curato dal collezionista e commerciante Francesco Cappelletti, oggi scrittore, giornalista e saggista. 



1.5) Quattro amici nel futuro

Il n. 14 della fanzine, uscito nel maggio del 1989, segna il passaggio dalla composizione a mano della pagina (ottenuta ritagliando i testi dattiloscritti, i titoli con i trasferelli e le immagini, incollando poi il tutto su una “matrice” cartacea) e dalla stampa artigianale (fotocopia e ciclostile), alla composizione elettronica (su un Mac con un programma Aldus Pagemaker di prima generazione) e alla stampa tipografica.



Lastra a Signa, 1989. Nella cara mia vecchia casa, dove vissi per quasi venti anni dalla metà dei Settanta al 1993. Un bel gruppo insieme al sottoscritto: Francesco Cappelletti, Dante Bastianoni, Andrea Monti, Massimo Gamberi, Moreno Burattini e Saverio Ceri

Col n. 15 dell'ottobre 1989 Collezionare cura maggiormente l'aspetto grafico e accoglie nella redazione Saverio Ceri, fino a quel momento semplice frequentatore del Club. Debutta una nuova rubrica, "La Biblioteca di Trantor", con le recensioni librarie del fantastico. La letteratura "di genere" era un altro dei pallini dei redattori di "Collezionare"; uno dei punti d'incontro fra il sottoscritto e Moreno era l'interesse per due grandi autori, Isaac Asimov e Stephen King. Sul n. 15 appaiono le prime "firme celebri": Marcello Toninelli e Mauro Boselli. Nello stesso mese esce una nuova iniziativa collaterale, "Trading Post", sorta di mercatino delle pulci del fumetto.


Milano, 1989. Visita alla redazione di "Alan Ford". Eccomi con Max Bunker, Moreno Burattini, Alessandro Monti e Andrea Monti


Anni ruggenti! Un vecchio e grassoccio me regala a Giorgio Cavazzano una copia di "Collezionare" n. 14, il primo con montaggio eseguito al computer. Reggio Emilia, 1989. Foto di Moreno Burattini.



Nel febbraio 1990 un'altra accoppiata di speciali: Zagor e Iron Man. Il primo, realizzato da me con Burattini e Monti, richiese due anni di ricerche e documentazione e, come nel caso delle altre monografie, si pose allora come primo e unico lavoro critico sullo Spirito con la Scure a meritare la patente di completezza. Fu presentato in un'affollata sala conferenze di Prato in occasione del XIII Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico, storica mostra rinata nel 2012, dopo anni di assenza, nella ex città tessile, sempre con lo zampino di Stefano Bartolomei. Pratilia, il brutto shopping center marrone dove si tenevano le mostre-mercato pratesi fino agli anni '90, fatiscente da decenni, è stato abbattuto nello stesso 2012, per far posto a un centro commerciale dell'Esselunga... Quello stesso anno "Dime Press" rinasceva spiritualmente in "Dime Web".

La copertina di Collezionare Speciale Zagor, 1990. Copia firmata da Ferri. 


La versione Glamour (rivista, corretta, ampliata e con allegato) dello Speciale Collezionare Zagor uscì nel 1992. Il libro è presente nel catalogo della Biblioteca del Congresso a Washington, la più grande del mondo. 


Anche lo Speciale Iron Man, frutto della fatica di Leonardo Borgioli, che lo realizzò in solitario, ha avuto il meritato successo di critica e di pubblico. Questi due numeri fuori serie vennero stampati con copertina a due colori.


La copertina di Collezionare Speciale Iron Man disegnata dall'autore Leonardo Borgioli, 1990 

Il "logo" di testata cambia ancora - per l'ultima volta - con il sedicesimo albo della collana (maggio 1990) che ospita un fumetto inedito di autori già affermati, "Alex il Britanno" di Barison e Toffanetti: per i contenuti e per la confezione, "Collezionare" n. 16 è sicuramente il migliore della serie regolare. La seconda raccolta delle Avventure di Battista esce nell'ottobre 1990, dopo il sodalizio fra "Collezionare" ed "Exploit Comics", avvenuto qualche mese prima. Prova ne sia l'interessante introduzione di Leonardo Gori, esperto del fumetto fin dagli anni '70 e oggi noto giallista.


La copertina di Collezionare n. 16, con un inedito di Barison & Toffanetti, 1990 



Autografo con dedica di Giancarlo Berardi rilasciato a Lucca nel 1990 (oggi parte della mia collezione). "A Collezionare: che duri almeno quanto KEN PARKER!" In realtà durò meno...
Gli anni di "Collezionare": io e Moreno Burattini con Clod, nel 1989 al self service della mostra di Reggio Emilia (anche se sembra la mensa di San Vittore!).
Il quartetto di "Collezionare" a Bologna da Alessandro Pastore (negoziante ed editore), primi anni '90.


L'ultimo numero "normale" della fanzine, il diciottesimo, esce in occasione del primo (e unico) appuntamento autunnale della mostra di Pratilia nel settembre 1991, a quasi un anno di distanza dal fascicolo precedente (da notare, per quanto riguarda il n. 17, il referendum e il nome del nuovo direttore responsabile, Luca Boschi, uno dei più vecchi amici di Collezionare): la redazione comincia a dare segni di stanchezza a causa dei numerosi impegni professionali, di studio e di lavoro.


La copertina di "Collezionare" n. 19/20 ovvero il Tex Index 1-100, con un inedito di Muzzi, 1991

A distanza di due mesi, nel novembre 1991, esce un numero doppio (19/20), il Tex Index 1-100 scritto da Gianluigi Angeletti (che scrisse il seguito per "Il fumetto" dell'ANAF) e curato da Alessandro Monti, l'ultimo successo (ancor oggi richiestissimo, per esempio su eBay, seppur quasi introvabile) di quello smilzo bollettino nato sei anni e mezzo prima fra Prato e Firenze.



Alla fine dell'esperienza di "Collezionare". Impruneta, 1991. Con Saverio Ceri, Marco M. Lupoi e Mauro Bruni. Foto di Moreno Burattini.



Primi anni Novanta: il Club del Collezionista (io impegnato in un beffardo saluto, Monti e, in capo tavola, Marco Baggiossi, mio amico del Liceo, che collaborò al n. 14) a pranzo con Alfredo Castelli. Si nota anche Mauro Bruni di "Exploit Comics", e la sua compagna Enrica. Foto di Moreno Burattini. 


Nel periodo di transizione verso "Dime Press", quando lo staff di "Collezionare", nel consiglio direttivo del GAF, si occupava anche di "Exploit Comics" e di "Fumo di China". Da sinistra: Moreno Burattini, Saverio Ceri, Marcello Toninelli, Paolo Di Pietrantonio e Alessandro Monti. Casa di Toninelli a Livorno, primi anni '90 (foto di Francesco Manetti). 
Fra "Collezionare" e "Dime Press". Io e Moreno Burattini in Versilia, primi anni '90, con il telo-mare di Tex! Le rispettive compagne sono fuori campo... 


Per "Collezionare" sembra giunta la fine della storia, dopo aver licenziato oltre 30 pubblicazioni - speciali e supplementi compresi. Il suo spirito però, affermò uno della vecchia redazione, non è morto: chi vivrà vedrà. E difatti, nel 1992, lo staff redazionale di "Collezionare" varava "Dime Press", la rivista di critica bonelliana edita dalla Glamour di Antonio Vianovi.


La copertina, con un inedito di Pazienza, di Collezionare Presenta: Tratto d'Autore, realizzata nel 2000 senza fini di lucro come giveaway per i clienti di Mondi Paralleli nel quinto anniversario dell'apertura della libreria. Fu curato interamente dal sottoscritto con l'aiuto di Saverio Ceri 


Molti anni dopo ci fu però un curioso epilogo per la fanzine toscana. Nel 2000, in occasione del quinto anniversario della fumetteria Mondi Paralleli di Prato - aperta da Burattini e Ceri con il sottoscritto - venne pubblicato uno speciale Collezionare Presenta: Tratto d'Autore - Disegni Inediti - Mondi Paralleli 1995 - 2000. Si trattava di un'edizione fuori commercio, a tiratura limitatissima, che veniva regalata ai clienti più fedeli del negozio. Tratto d'autore era stato anche il titolo di una mostra di originali curata da me e Burattini per il Comune di Empoli. Il libretto giallo, in formato "Diabolik" e spillato, era una raccolta di ben 72 sketch e disegni inediti di grandi autori scelti nelle collezioni di Ceri, Burattini, Manetti e Mannelli (all'epoca quarto socio del negozio). Fra questi: Baldazzini, Battaglia, Bolton, Breccia, Carpi, Caza, Don Rosa, Eisner, Frezzato, Jacovitti, Jordan, Magnus, Mignola, Moebius, Palumbo, Pratt, Quino, Rambaldi, Scarpa, Scòzzari, Sienkiewicz, Terenghi, Toth e Walker. Oltre, ovviamente a decine di autori bonelliani!


1.6) Conclusioni

"Collezionare" rimarrà sempre nel mio cuore. Non solo perché è stata la prima rivista a ospitare i miei scritti, ma soprattutto perché in quella redazione, fra le mura scalcinate del Club del Collezionista, si respirava un'aria di cameratismo, di comune sentire, che andava oltre la semplice amicizia. I ragazzi di quel periodo - oggi tutti padri di famiglia - avevano messo in piedi non solo una fanzine e una struttura associativa, ma un centro nevralgico di passione. La passione per il fumetto e per le buone letture che dovrebbe coinvolgere tutti, in tutte le epoche. Fra i migliori ricordi della mia vita, fuori dall'ambito famigliare e dagli affetti amorosi, non ci sono i ricordi scolastici, i ricordi lavorativi o altro. Ci sono i ricordi degli splendidi anni di "Collezionare".


Francesco Manetti

(fine 1a parte)

domenica 19 maggio 2013

OLTRE UN QUARTO DI SECOLO CON IL FUMETTO!

di Francesco Manetti

Beh... nonostante i buoni propositi non riesco proprio a tenere aggiornato questo benedetto Ultimo Istante!
Le solite cose: la mancanza di tempo, il lavoro, la famiglia, la stanchezza, lo stress, il nervoso, il magone, la necessità nel fine settimana di "mettere il naso fuori", etc. E a tutta la ripetitivea routine si sono sommati in questi primi 5 mesi del 2013 la Prima Comunione (con annesso Catechismo e indigestione di Messe, Ritiri & Processioni) di mio figlio, una serie di controlli e cure mediche, la manutenzione dell'auto, alcuni lavori in casa e in giardino cogliendo i rari momenti senza pioggia di questi maledetti Inverno e Primavera...

E poi - anche se su Ultimo Istante mi ero proposto di parlare poco o punto di fumetti - impossibile dimenticare che c'è stata la Mondadori nel 2011 e poi Dime Web!
Il 17 settembre 2012, io e il mio sodale di antica data, l'immancabile e immarcescibile Saverio Ceri, abbiamo aperto la versione elettronica della nostra antica e gloriosa rivista Dime Press.




Era il ventennale... di cosa?
Io e Saverio venivamo - insieme a Moreno Burattini e Alessandro Monti - dall'esperienza del Club del Collezionista e di Collezionare, la fanzine dell'entroterra fiorentino fondata da un ristretto gruppo di appassionati e "raccoglitori" di carte povere nel 1985. Nel 1990 Collezionare ed Exploit Comics - il celeberrimo magazine fumettistico del GAF, facente capo a Leonardo Gori (con gli apporti di mille esperti, tra i quali Boschi, Becattini, Lama, Bruni, Sani) - avevano unite le forze e le redazioni erano diventate una sola, con apporti e scambi di articoli.
Ma nel 1992 non fu più possibile portare avanti il discorso di Collezionare (e nemmeno di Exploit Comics, che chiuse dopo decenni, per dar vita al nuovo If con l'Epierre di Gianni Bono).




E così, il quartetto studiò e propose ad Antonio Vianovi della Glamour International Production (che editava Glamour, celebre rivista patinata dell'erotismo raffinato nella grafica, nell'immagine e nella narrativa illustrata) un nuovo progetto. Da qualche anno Vianovi pubblicava anche saggi e monografie sui personaggi e sugli autori bonelliani, per andare incontro a un mercato che - soprattutto dal 1986, anno della nascita di Dylan Dog - tirava enormemente. E siccome anche noi eravamo entusiasti della produzione targata Sergio Bonelli Editore (e oltretutto Moreno Burattini si stava già allora affermando come grande sceneggiatore e nuovo erede di Nolitta per Zagor), proponemmo allo stampatore fiorentino una rivista che si occupasse in via esclusiva di Via Buonarroti.





Nacque così - nel maggio del 1992 - Dime Press, il Magazzino Bonelliano, del quale potete leggere una storia più dettagliata andando su questa pagina. Qui basti dire che il gruppo fondatore portò avanti la rivista fino al 2000, per più di otto anni, con grande successo nel fandom. Poi - per alcune incomprensioni con l'editore e anche per colpa di errori miei e di Saverio - la redazione della testata fu affidata ad alcuni fra i nostri più validi collaboratori "esterni" - e tra questi Giampiero Belardinelli, collega, ma soprattutto un grandissimo amico, che oggi partecipa di nuovo e attivamente alle nostre iniziative in Rete.
Ecco dunque Dime Web: l'intenzione mia e di Saverio è quella di ricreare lo stile, gli intenti e l'atmosfera della "nostra" Dime Press. E siccome quest'ultima nasceva da Collezionare - che si occupava di tutto il fumetto e anche della letteratura di genere - potete e potrete leggere su Dime Web articoli non bonelliani (come, per esempio, la dettagliata Cronologia di Carl Barks, che sto portando avanti io con estrema lentezza e che, molto probabilmente, terminerò non prima del 2050) e su libri di fantascienza e horror.
Il titolo di questo post parla però di Un quarto di secolo con il fumetto!




Esatto, perché fu proprio nel 1988 che entrai nello staff di Collezionare (con il n. 12), prima con una serie di interventi nella serie regolare (i miei primi "pezzi" furono un'intervista a Gallieno "Zagor" Ferri e una cronologia di Diva, la rivista erotica della fiorentina Glittering Image, diretta "concorrente" della Glamour) e poi con lo Speciale Carl Barks, essendo l'Uomo dei Paperi un mio chiodo fisso fin da quando lessi per la prima volta, non nel 1968 ma in una ristampa dei primi anni '70, il celeberrimo Oscar Mondadori Vita e dollari di Paperon De' Paperoni che proponeva 7 vecchie celebri storie di Paperone presentate da Dino Buzzati e Mario Gentilini - storie tutte di Carl Barks, supremo artista che veniva lì nominato una delle primissime volte su una pubblicazione disneyana (infatti, per ragioni storiche, contrattuali e di copyright fino a pochi decenni fa tutte le avventure con i Paperi e i Topi erano firmate da Walt Disney - morto nel 1966 - e il nome degli altri autori non poteva comparire).





La mia tappa successiva nel mondo del fumetto fu nel 1990, quando - grazie a uno Speciale Alan Ford che riscosse nel 1988 un enorme successo - il gruppo di Collezionare fu chiamato da Max Bunker a collaborare a Bhang!, una rivista extralusso di fumetti americani ed europei varata da Luciano Secchi, corredata di rubriche e articoli. Sempre nel 1990 uscì lo Speciale Zagor, il primo volume di critica a occuparsi dello Spirito con la Scure.
Quello stesso anno Luca Boschi mi presentò a Rinaldo Traini, il "boss" del Salone di Lucca e della casa editrice romana Comic Art, che pubblicava l'omonimo mensile - una delle migliori riviste/contenitore nate negli anni '80. L'impegno con Traini mi portò a distaccarmi da Bhang! (e solo decenni dopo mi sarei ritrovato - come vi dirò - a collaborare di nuovo con Max Bunker).





Con Traini - oltre che un amico, un personaggio straordinario, di grande correttezza, secondo il mio punto di vista - l'impegno fu molto intenso fino al 2000: dieci anni che non dimenticherò mai!
Divenni membro di Immagine, l'associazione culturale che curava il Salone di Lucca e poi - da metà degli anni '90 - la kermesse di Expocartoon a Roma; organizzai mostre; scrissi articoli sulla cinematografia e sulla letteratura orrorifica per Horror; pubblicai su Comic Art e l'Eternauta oltre un centinaio di pezzi sviscerando mille aspetti del fumetto contemporaneo e classico; tradussi dall'inglese migliaia di pagine di comics e strisce sindacate; scrissi introduzioni e redazionali per le prestigiose pubblicazioni disneyane di Traini (tra cui la collana Paperino Carl Barks, che fu poi portata avanti dalla Epierre).







Nel frattempo continuavano i lavori per Dime Press e per le monografie della Glamour, per If, per il Fumetto dell'ANAF e per un sacco di altre rivistine e fanzine. E per Fumo di China, rivista tuttora esitente, della quale fui addirittura direttore editoriale, seppur per un unico numero!
Negli anni '90 insegnai, anche! L'incarico di cui vado più fiero, che si protrasse fino al 2002, fu quello dei seminari di Storia del Fumetto che tenni davanti alle nuove classi della Scuola Internazionale del Comics a Firenze; mi ricordo che nel novembre 2002 ero già da quasi un anno "assistente di vendita" (vuol dire "commesso") in un celebre marchio della GDO; quando chiesi spostamenti di orari e ferie per il seminario i colleghi mi chiesero come mai chiedessi le ferie per un corso di fumetto e sembrò loro quasi incredibile che vi andassi a insegnare.





E nel 1995 io, Moreno Burattini e Saverio Ceri avevamo aperto anche una fumetteria, nel centro di Prato! Era Mondi Paralleli, negozio ancora esistente e punto di riferimento per gli appassionati toscani, oggi portato avanti dagli amici Roberto Mannelli (un nostro ex-socio dal 1998) e Luca Squillante.
Nel 1998 io e Moreno Burattini pubblicammo per Sergio Ferriani Editore l'Alan Ford Index 1-300 - da allora punto fermo sul fumetto bunkeriano. In quello stesso anno, sempre con Burattini, firmai i cinque volumi di Cavalcando con Tex, una sorta di enciclopedia (arricchita dalle illustrazioni della collezione Verger) sul Ranger di Bonelli, nel quarantennale della nascita.





Negli anni '90 lavorai anche per Silver, il papà di Lupo Alberto, scrivendo rubriche umoristiche per il mensile Cattivik.
E poi gli ultimi, entusiasmanti fuochi, a cavallo fra il XX e il XXI secolo.
Nella seconda metà degli anni '90 mi occupai di scrivere le sceneggiature del fumetto pubblicitario di Eva & Chris edito dal sorprendente Gabriele Piemonti: una cosa pazzesca - ma divertente! La storia doveva "piegarsi" alle necessità commerciali, visto che gli albi (ambientati in località turistiche sempre diverse) erano pagati dagli inserzionisti. Eva & Chris sarebbe dovuta uscire anche in America. Nel 1998, durante una mia vacanza in Florida, mi incontrai a Miami con il referente USA della casa editrice italiana di Eva & Chris (tra l'altro una bellissima ragazza nera!) per discutere su un albo che doveva essere ambientato durante il Superbowl - o qualcosa di simile. Il progetto non andò in porto: peccato!





Nel 2000 ci fu l'ultimo mio lavoro di un certo spessore: partecipai alla costruzione del sito Internet della Sergio Bonelli Editore (che fu varato nel 2001) scrivendo le schede di tutti i Tex. Ancora oggi potete leggere il mio nome nella pagina dei collaboratori, anche se le schede sono state ampliate da altri.
Nel 2001 ci fu un evento per me traumatico. Dal fumetto e dal negozio non arrivavano abbastanza soldi per continuare a vivere dignitosamente (dal 1996 vivevo con la mia compagna di sempre, Laura, e dovevo contribuire alle spese della casa - mica poteto fare il mantenuto!); Rinaldo Traini aveva ridotto praticamente a zero le collaborazioni; i rapporti con la Glamour erano interrotti; impossibile - nonostante i tentativi miei e di Saverio - fare qualcosa come sceneggiatori per la Bonelli; Eva & Chris chiuse...




E così dovetti andare a cercare un altro lavoro. Non c'era la crisi. Le Torri Gemelle c'erano ancora. Venni assunto nella GDO e vi lavorai fino al 2004, quando passai ad altro. Quella della GDO fu un'esperienza irripetibile: trovai dei nuovi, grandissimi amici, con alcuni dei quali sono tutt'ora in contatto; dei ragazzi e delle ragazze straordinarie! Come straordinarie sono oggi le mie colleghe del nuovo ambiente lavorativo!
A partire dal 2001 fu dunque quasi impossibile, timbrando il cartellino, continuare a scrivere con assiduità. Pochissimi articoli in quel periodo (soprattutto i libri di Paperino Carl Barks della Epierre) e le ultime lezioni a Firenze di storia del fumetto. E con la nascita di mio figlio nel 2003 (uno degli eventi più belli della mia vita) quel fiume si seccò del tutto...
A partire dal 2005 cominciai a occuparmi di eBay, vendendo il surplus delle mie collezioni. Poi, nel 2007, varai un sito Internet (artigianale e autoprodotto), l'effimero Comicsandpolitik ospitato da Tele2, spazio web che oggi non esiste nemmeno più.
In quel periodo fui ricontattato dal vulcanico Gabriele Piemonti di Eva & Chris che aveva bisogno di un paio di idee per uno spettacolo circense di Ambra Orfei - che era diventata sua socia in un'agenzia che organizza happening e anche sua splendida compagna (hanno avuto poi anche un bellissimo figlio insieme!). Mi ricordo di essere stato al telefono ore con Ambra per decidere cosa scrivere e fare: fu un'esperienza flash, ma per me inedita e divertentissima!


Gabriele Piemonti (editore di Eva & Chris) e Ambra Orfei!



Dopo anni in cui i miei unici contatti con il comicdom furono attraverso eBay arriviamo al fatidico 2011.
Mi chiama Moreno Burattini in agosto, quando ero al mare a Porto Recanati e mi chiede se avevo voglia di continuare al suo posto i redazionali per Alan Ford Story, il settimanale cartonato di ristampe bunkeriane della Mondadori, allegato a Panorama e Sorrisi & canzoni TV.
Cavoli: la Mondadori! Accettai subito, ovviamente!
Alan Ford Story era nato nel 2009 e Moreno aveva curato i primi 100 numeri. Il mio incarico pattuito inizialmente con Mondadori doveva essere per soli altri 20 numeri (ovvero per coprire le ristampe di Alan Ford fino al n. 240), ma il settimanale resse bene anche con i miei articoli e la serie fu prolungata di altri 10 numeri; arrivati in prossimità di AFS n. 130 Mondadori decide di arrivare fino al n. 150 - che fu davvero l'ultimo. E dunque la collaborazione che si sarebbe dovuta interrompere dopo 4/5 mesi andò avanti per un anno, fino al settembre 2012, quando, ritornata la voglia e l'entusiasmo per la scrittura, coinvolsi Saverio nel progetto Dime Web.




Il blog bonelliano è cresciuto: nel giugno 2013 abbiamo superato i 175.000 contatti, con quasi 400 post pubblicati e una ventina di collaboratori esterni, tra cui Wilson Vieira dal Brasile (che porta avanti una sua Storia del West) e Max Capalbo dalla Calabria (con i suoi dizionari bonelliani dedicati a Tex, Zagor e Mister No); Dime Web è citatissimo in Rete e sui motori di ricerca le nostre "parole chiave" (Dime Web, Dime Press, Francesco Manetti, Saverio Ceri, etc.) danno sempre risultati in testa alla lista; lettori e autori bonelliani ci seguono con assiduità... Siamo davvero soddisfatti, io e Saverio!





E la collaborazione con Max Bunker - iniziata con gli anni di Collezionare e Bhang! - è ripartita con il 2013. Mondadori ha infatti deciso di ristampare - in 13 volumi mensili che sono arrivati sia in edicola, sia nelle librerie, sia nelle fumetterie - tutti i primi 75 numeri di Alan Ford - quelli di Max Bunker & Magnus! E per i redazionali (dal n. 2 in poi, perché il n. 1 ha un taglio particolare di foliazione) hanno richiesto ancora il mio aiuto, che è andato avanti fino al n. 13 (uno in più del previsto), uscito nell'aprile 2014 (con la riproduzione a grandezza naturale di tutte le mitiche prime 75 copertine di Alan Ford)!
Inoltre, alla fine del 2013, è partita un'altra collana mensile di ristampe bunkeriane - Kriminal Omnibus - dedicata a Tuta da Scheletro, collana che ha inaugurato la linea editoriale Mondadori Comics (un onore impensabile per me fino a due anni prima): in 17 numeri verranno presentate tutte le storie di Max Bunker & Magnus e tutte le storie di Max Bunker & Romanini! Una cosa del genere non era MAI stata fatta! La serie andrà dunque avanti fino al 2015. 
Infine il mio rinnovato impegno - riscoprendo antiche passioni giovanili e rinverdendo idee mai abbandonate - nell'area identitaria/tradizionalista (o come diavolo vogliamo chiamarla) mi ha portato a collaborare, a partire dal maggio 2014, con la rivista online EreticaMente, un meritorio progetto culturale con prestigiosi collaboratori da tutta Italia. I mie interventi vertono su fumetto & storia, fumetto & politica, fumetto & fascismo, fumetto & geopolitica, etc.


Francesco Manetti


P.S. Altri dettagli nella pagina Biografia!